domenica 23 giugno 2013

Le donne che leggono sono pericolose.

Questo non è un romanzo, è piuttosto un'antologia, una raccolta di quadri di lettrici.
E' un viaggio che ci conduce all'interno dell'animo del femminile, nel momento più intimo di una donna, quando è sola eppure in compagnia, in un posto fisico eppure altrove.

Estremamente interessante è notare come pittori di qualsiasi epoca, dal gotico fiorito ai giorni nostri, abbiano trovato interessante questa figura per sua natura fuggevole, mondo chiuso in se stesso che non si svela agli occhi di chi guarda.
Noi, che le spiamo, ci domandiamo cosa starà mai leggendo la ragazza di Eybl, con la sua mano sul cuore e la bocca dischiusa in un muto sussurro.
O in qual evasione si starà perdendo la rossa fanciulla di Henner, che emerge dalle tenebre della sua stanza grazie alla calda luce che ne accarezza l'incarnato.
Quale meraviglia staranno mai leggendo le sorelle di Constantin Hansen, tanto interessante che la più piccola si sporge, sopra la spalla dell'altra, per coglierla?

Questo libro ci mostra come in qualsiasi epoca donna e libro siano sempre stati alleati.
Il libro è il cavaliere che corre in soccorso della donna e la salva dalla noia, dalla reclusione, dalla solitudine; che la trasporta altrove, che la fa sospirare, arrossire, sorridere.

In questo libro troverete tutto l'ineffabile universo femminile.

Buona lettura e, in questo caso, buona visione,
Effe.
Le donne che leggono sono pericolose,
Stefan Bollmann, Elke Heidenreich,
2007, Rizzoli.

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