martedì 2 luglio 2013

Una battaglia per la vita

Quando stai per avere un figlio lo sai che ad aspettarti c'è l'uragano. Sai che alla meraviglia si mescolerà la fatica delle notti in bianco, dei pianti incomprensibili e del tempo che sparisce. Quello che non ti aspetti, mai, è che da un giorno all'altro l'uragano ti trascini nello stesso ospedale in cui tuo figlio è nato poche settimane prima. In un luogo cosi impronunciabile che devi inventartene un altro, di nome: Oncologia pediatrica, il Regno di Op. Ma c'è un'altra cosa che non ti aspetti, e che scopri pian piano; una verità che ha il profumo dei pop-corn, i colori dei pennarelli, il suono di una canzone o di una ninnananna. Perché i bambini, anche quando sono malati, restano sempre soprattutto bambini.
La battaglia di Paola e di suo figlio si intreccia con quella di tante altre famiglie, di tanti bimbi di tutte le età, combattenti piccolissimi e invincibili, e con quella di chi nelle stanze del Grande Ospedale non è di passaggio: le infermiere, i portantini, i medici che "ogni giorno, come i pompieri, provano a spegnere il fuoco". 


Non si tratta della classica lettura leggera da spiaggia, sotto l'ombrellone, mentre ci si rilassa tra un bagno e l'altro; assolutamente no. E' una lettura più impegnativa, certamente, più amara, angosciante e a tratti commovente. Un libro che leggi d'un fiato, perché vuoi sapere cosa succede ad Angelo, ai suoi genitori Paola e Marco, e a tutti gli altri bambini che affollano, purtroppo, il Regno di Op. Ma soprattutto perché non puoi smettere di pensare, le domande ti si affollano in testa e cerchi una risposta in ogni pagina, ogni riga, ogni virgola. Purtroppo però nessuno ha una risposta. Ma la guerra che si combatte al Regno di Op finisce, prima o poi. E quando esci in piedi, da una guerra così, ti senti che la vuoi raccontare. Ecco come nasce questa storia di solidarietà e resistenza, questa "maratona sui carboni ardenti" che Paola Natalicchio ci restituisce con una voce nitida e pungente, persino allegra, capace di scardinare il dolore per trasformarlo in coraggio. Una lettura che resta.

Paola Natalicchio è giornalista, attivista e ottimista. Ha iniziato a raccontare della battaglia sua e di suo figlio scrivendo su un blog, che poi è diventato un libro. Paola Natalicchio è tante cose, ma soprattutto è madre.

Il regno di Op,
Paola Natalicchio,
Einaudi, 2013

Buona lettura, 
Vi.

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