Una storia molto personale, certo, ma anche un capitolo di storia di questa Italia che va in disfacimento e forse morirà, senza lasciare ai propri figli un'eredità precisa.
Una storia privata, un'elaborazione del lutto ancora tutta da compiere, un flusso di pensieri e un'esaltazione continua di parole, una dietro l'altra, compongono le pagine di questo volume. Con uno stile asciutto, freddo e a tratti quasi tagliente, l'autore vi accompagnerà in un viaggio personale, che parte da una storia di amicizia, di amore, di ragazze usate, di morte per finire poi in una profonda introspezione, una lenta e inesorabile discesa nell'Io dell'autore che ha compiuto, nell'arco di queste pagine, la sua metamorfosi in scrittore.
Candidato al Premio Strega, Piccolo testamento, non vi coinvolgerà sentimentalmente, non vi farà provare compassione o empatia per la storia e i personaggi presenti, vi lascerà però inermi e svuotati. Si tratta di un libro di poco più di cento pagine, la lettura vi prenderà quindi poco tempo, al contrario dei successivi pensieri che vi affolleranno la testa per giorni, appena terminato il libro.
Piccolo Testamento,
Gabriele Dadati,
Laurana Editore, 2011
P.S. Un consiglio... non perdetevi il prossimo libro di Gabriele Dadati, seguito di Piccolo Testamento, in uscita a fine marzo!
Buona lettura,
Vi.
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