domenica 23 febbraio 2014

Ragnarok. Dall'alfa all'omega

Ragnarok è un romanzo di A. S. Byatt, una scrittrice inglese che personalmente non conoscevo, ma che ho scoperto e che mi sento di consigliare vivamente.

Il libro racconta da una parte di una bambina magra durante la seconda guerra mondiale e dall'altra la nascita e la morte degli dei di Asgard.
La bambina magra trova nei miti norreni, violenti e senza speranza di redenzione, una visione del mondo che si avvicina molto di più al terribile momento in cui sta vivendo di qualsiasi altra interpretazione le venga fornita dalla scuola o dal catechismo.

Attraverso questo libro il lettore scoprirà la nascita e la fine di un intero mondo, che nasce e muore nel suo stesso sangue.
Una mitologia lontana da quella a cui  sono abituata.

Un mondo spaventoso e crudele, popolato da divinità guerriere, giganti di ghiaccio, mostri orrendi e lupi enormi e fortissimi.
Alberi che generano il mondo, stelle come spaccature nel cranio di un vecchio Dio ucciso dai suoi figli, lupi che inseguono senza requie i cocchi del sole e della luna, sono tutti elementi che vanno a comporre questa particolare mitologia in cui né l'uomo né la speranza trovano posto, un mondo che arriva alla sua fine come la frase al suo punto.

Sebbene il libro sia brevissimo, la sua lettura necessita di tempo, poiché la scrittrice utilizza uno stile altamente descrittivo in cui ogni parola ha la consistenza di un sasso.
E' un libro cesellato, come un altorilievo, in cui ogni parola è importante e necessaria per andare a comporre un'opera minuziosa e particolareggiata, in cui ci si può perdere nei dettagli.
La narrazione ha la densità del miele, fluisce lentamente e con costanza, non è dura, ma richiede una certa attenzione.

Un libro piccolo, ma che contiene un mondo intero.

Buona lettura,

Effe

Ragnarok,
A. S. Byatt,
2013, Einaudi

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